25 LUGLIO 1943
CADUTA DEL FASCISMO
“…Chi in piedi e chi seduto, il pranzo ha riempito la piazza grande, e tutti fanno onore alla pastasciutta celebrativa. Ma si avvicinano i carabinieri, e vogliono disperdere l’assembramento. Gelindo si fa avanti e dice:
– Maresciallo, rispondo io di tutta questa gente. Accomodatevi anche voi.
E i carabinieri si mettono a mangiare. Intanto i fascisti erano spariti come scarafaggi nei buchi.
Altri fascistelli buttano le camicie nere, uno invece se la vuole tenere. Dice che ha poche camicie e quella gli fa comodo. Agostino ci si mette a discutere:
– Se proprio ti serve, vedi a che punto ti ha ridotto il fascismo, se invece è una scusa, tientela lo stesso, perché anche le tarme vogliono la loro festa.
Il fascista rimase di gesso e butta la camicia. Ma qualcuno vuole dare una lezione ai fascisti. Andiamo a stanarli dai buchi, dicono, e punzecchiamoli un po’ sulla pancia. Ma Aldo li blocca e dice:
– Perché volete infierire? Dobbiamo convincerli dell’idea sbagliata, e domani saranno tutti con noi.
Alcide Cervi, “I miei sette figli”