30 GIUGNO 1942

Anpi3Roma
3 min readJun 24, 2023

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DAL DIARIO DI ANNA FRANK

“Cara Kitty, non ho più trovato tempo per scriverti. Giovedì passai tutto il pomeriggio da conoscenti, venerdì abbiamo avuto visite, e così di seguito fino a oggi. Harry e io abbiamo imparato a conoscerci bene, in questa settimana; mi ha raccontato molte cose della sua vita: è venuto qui in Olanda dai nonni; i genitori sono in Belgio.

Harry ha una ragazza, Fanny; la conosco, è terribilmente noiosa e insipida. Da quando mi ha incontrato, Harry ha scoperto che a fianco

di Fanny si addormenta. Sono dunque diventata una specie di svegliarino; uno non sa mai a qual uso gli può accadere di servire.

Sabato sera Jopie ha dormito da me, ma domenica è andata da Lies e io mi sono mortalmente annoiata. Harry doveva venire a casa mia la sera, ma alle sei mi chiamò al telefono. « Sono Harry Goldberg, posso parlare con Anna, per favore? »

« Si, Harry, sono io, Anna. »

« Addio Anna, come va? »

«Bene, grazie. »

« Mi dispiace doverti dire che questa sera non potrò venire da te, ma vorrei parlarti ugualmente; fra dieci minuti sono alla tua porta, va bene? »

« Si, va bene, ciao. »

« Ciao, vengo subito. »

E giù il ricevitore.

Vado a vestirmi in fretta e a pettinarmi un poco. Poi mi affaccio nervosa alla finestra. Finalmente lui arriva. È un miracolo se, invece di volar giù per le scale, aspetto tranquillamente che abbia suonato. Vado sotto ad aprirgli ed egli si precipita in casa.

« Senti, Anna, mia nonna trova che sei troppo giovane per venire in giro regolarmente con me e dice che dovrei tornare dalla Leurs; ma forse tu non sai che non vado più con Fanny! »

« Ma no! avete litigato? »

« No, anzi, ho detto a Fanny che non siamo fatti l’uno per l’altra e che ptrciò non dobbiamo più andare a spasso assieme, ma che sarà sempre la benvenuta a casa nostra e spero di esserlo anch’io a casa sua. Vedi, pensavo che Fanny se la intendesse con un altro ragazzo e ho agito di conseguenza. Ma non era vero, e ora mio zio dice che debbo chiedere scusa a Fanny, ma io, naturalmente non ho voluto e ho preferito romperla del tutto. Ma questa non è stata che una tra le molte ragioni. Mia nonna vuole infatti che io vada con Fanny e non con te, ma io non ci penso nemmeno; i vecchi hanno spesso delle idee alquanto arretrate e io non li posso seguire.

Ho molto bisogno dei miei nonni, ma in un certo senso anch’essi hanno bisogno di me.

D’ora innanzi sarò sempre libero il mercoledì sera. I miei nonni credevano che andassi a lezione di xilografìa, ma in realtà andavo al circo

lo sionistico. Non dovrei farlo perché essi sono molto contrari al sionismo. Neppure io ne sono fanatico, sebbene abbia una certa simpatia per quel movimento, e me ne interessi. Ma negli ultimi tempi ci sono stati tali pasticci nel circolo che ho deciso di uscirne; mercoledì sarà l ‘ultima volta che ci vado. Cosi mercoledì sera, sabato pomeriggio e sera, domenica pomeriggio e forse anche più sovente potrò stare con te. »

« Ma se i tuoi nonni non vogliono non potrai mica fargliela dietro le spalle! »

« L’amore non tollera costrizioni. »

Così giungemmo dinanzi al libraio sull’angolo; c’era Peter Wessel con due altri ragazzi. Era la prima volta dopo tanto tempo che egli mi .salutava di nuovo e ne ebbi molto piacere.

Harry e io continuammo a passeggiare e la conclusione fu che io mi sarei trovata la sera seguente alle sette meno cinque davantI all’uscio di casa sua.”

La tua Anna

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Written by Anpi3Roma

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è un’associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista.

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