Giorno del Ricordo…di tutte le vittime
“..È impressionante come Mussolini e gli alti gradi dell’Esercito Italiano
aizzassero gli ufficiali ed i soldati all’odio più selvaggio, all’uccisione
anche per semplici sospetti, al disprezzo per quelli che consideravano
uomini e donne di una razza inferiore, giustificando in tal modo a priori ogni nefandezza, comprese le torture, le stragi e gli incendi di interi villaggi. Era questa la “civiltà fascista”: il resto sono chiacchiere! Bisogna considerare
che molti di questi criminali avevano già fatto scuola di stragismo
nella guerra di Abissinia (1935-’36) dove, insieme alle impiccagioni
e fucilazioni, si fece abbondante uso del gas iprite, o per domare i ribelli; in Libia, nel campo di concentramento di Giado, nelle montagne del Gebel nella Libia occidentale dove vennero lasciati morire di sete e di stenti 560
ebrei.”
Giancarlo Grazia
Nel periodo aprile 1942-gennaio 1943 l’uccisione di ostaggi superò di quasi tre volte le esecuzioni capitali decise dai tribunali militari.
25.000 sloveni residenti nella “nuova” provincia di Lubjana furono deportati nei campi di internamento situati in territorio italiano, soprattutto a Kampor
Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi di terrore fascista, nei 4.550 Km quadrati di questo territorio:
Ostaggi civili fucilati 1.500
Fucilati sul posto 2.500
Deceduti per sevizie 84
Torturati e arsi vivi 103
Uomini, donne e bambini morti nei campi di concentramento 7.000
Case saccheggiate, bruciate e distrutte 12.773
Case gravemente danneggiate 8.850
Totale 13.087
I criminali di guerra che ordinarono ed eseguirono questa carneficina non furono neppure differiti ad un tribunale del nostro paese. Non un solo processo.
Franc Potocnik, Il campo di sterminio dell’isola di Rab, ANPI Torino, 1979
Nella foto: prigionieri montenegrini sono presi a calci da un soldato italiano riconoscibile dalla divisa mentre vengono portati sul luogo della fucilazione.