IL BATTAGLIONE DELLA MORTE

Anpi3Roma
2 min readAug 2, 2021

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#CenturiaMalatesta

E’ ai più sconosciuta la Centuria Malatesta, il «battaglione della morte», colonna formata da anarchici italiani in maggioranza esiliati in Francia.

Qui sono ritratti in una delle foto prese nel marzo 1937, dopo aver sfilato per Barcellona con la loro uniforme: maglione a collo alto nero, giacca verde oliva, berretto nero col simbolo del teschio e pugnale alla cintura. [E’ la classica simbologia che i fascisti avevano mutuato più volte dagli anarchici, quanta poca originalità…]..

Il battaglione, a quanto pare, fu organizzato dall’anarchico Nicola Menna e vi si unirono libertari italiani venuti in occasione delle Olimpiadi Popolari del luglio 1936.

Fonti spagnole ci dicono che parteciparono al tentativo di prendere Huesca, venendo pesantemente sconfitti, poi i superstiti ritornarono in camion per riorganizzarsi alla base di Santa Perpetua di Mogoda. Qui venne nominato comandante Càndido Testa, nome di battaglia «Mario Weber», arrivato poco prima dall’Argentina.

Nel marzo 1937, integrati nella leggendaria Colonna Ascaso, ritornarono al fronte, in Aragona, dove vennero ancora sconfitti. Càndido Testa, ferito o ammalato, fu sostituito come comandante del «battaglione della morte» dal pisano Francesco Fausto Nitti (1899–1974): ma furono annichiliti nell’assalto all’eremo di Santa Quiteria.

Francesco Fausto Nitti -giornalista e scrittore, pronipote di Francesco Saverio Nitti- sopravvisse e partecipò ad altre battaglie, vittoriose, alla testa del battaglione «Rojo y Negro».

Era stato un antifascista precoce che aveva assaggiato il confino mussoliniano a Lampedusa e Lipari, da dove evase nel 1929 insieme a Carlo Rosselli ed Emilio Lussu. Fu uno dei fondatori di Giustizia e Libertà.

Dalla Spagna, ferito, venne trasferito in Francia, internato ad Argeles e Gurs, poi si unì alla Resistenza francese. Catturato, condannato all’ergastolo, evase nuovamente, questa volta dal treno che lo portava verso un lager tedesco.

Non va infine nascosta la sua adesione alla Massoneria, per la quale ricoprì anche importantissime cariche.

Aldo Garrison

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L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è un’associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista.

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