ITALIANI IN GRECIA
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L’Ufficio nNazionale greco per i Crimini di Guerra al termine del conflitto fornì alla United Nation War Crimes Commission un lungo elenco di crimini di guerra associando alle ricostruzioni degli avvenimenti le accuse penali,le date,luoghi ed i nomi dei presunti responsabili:
“Il colonnello (più tardi generale)Del Giudice,della divisione “Pinerolo”,manda negli anni 1942/1943,120 greci davanti alla corte marziale:
39 vengono fucilati,gli altri deportati.Egli è direttamente responsabile inoltre delle torture atroci praticate sui resistenti,alcuni dei quali vengono appesi per le braccia fino a che le articolazioni si strappano; ad altri viene immessa con una pompa da bicicletta aria nell’ano fino a che l’intestino scoppia.(Atto di accusa 206/44).Il colonnello Venieri è personalmente responsabile di violenza carnale su ragazze e donne ad Argos Orestikon nonché del bombardamento dei villaggi della regione e di un centinaio di esecuzioni (fra cui quella di 46 ostaggi).(Atto di Accusa 206/44).Un altro ufficiale della divisione “Pinerolo” il comandante Castergio Di Prima fa seviziare i prigionieri con il sistema della pompa da bicicletta e fa personalmente violenza ad alcune ragazze del villaggio di Dendrochori,dopo averle addormentate con la cocaina (Atto di accusa 206/47).
Il sottotenente Spatalo fa uccidere 10 allevatori di bestiame a Grammos e commette violenza su alcune donne di Grammos e di Yannochoria (Atto di Accusa 206/50).Il sottotenente Giona incendia Argos Orestikon.Il sottotenete Onorato e il suo aiutante Altantone uccidono alcuni prigionieri dopo averli sadicamente torturati ,costringendoli ad esempio ,a sedersi sui carboni ardenti.La tortura cui viene sottoposto il partigiano Sinanoglou vale d’esempio:egli viene picchiato fin quando la sua faccia non si trasforma in una maschera irriconoscibile;gli vengono strappati i denti con la tenaglia:dopodichè egli viene attaccato alla coda di un cavallo che gli italiani punzecchiano con la baionetta per farlo galoppare e seguono in motocicletta.Quano alla fine viene staccato subisce altre sevizie:gli viene versato dell’olio bollente sulle piaghe,gli vengono fustigate le piante dei piedi,gli vengono aperte delle ferite e poi cosparse di sale.Al settimo giorno il partigiano è costretto a scavarsi la fossa (cosa che fa in ginocchio,dato che non si regge più in piedi) e finalmente viene ucciso.(Atto di Accusa 206/52).”
Relazione dell’Ufficio Nazionale Greco per i Crimini di guerra.citato in A. Kedros,Storia della Resistenza Greca Padova,Marsilio 1967 p.372
Gli Italiani accusati di crimini in Grecia ed inclusi nella lista della Commissione delle Nazioni Unite furono in totale 111,mentre quelli richiesti,in aggiunta,al Ministero degli Esteri Italiano raggiunsero la cifra di 74.Nessuno di questi venne mai processato in patria,estradato in Grecia o giudicato da un tribunale internazionale.
Davide Conti Criminali di guerra italiani Edizioni Odraek
Nella foto Prigionieri inginocchiati nel Campo di concentramento all’aperto di Rodi, dove gli italiani imprigionarono i Greci dal giorno dell’occupazione. Il campo ricavato dal fossato del Castello di Rodi era formato solamente da tende che venivano regolarmente spazzate via dalle frequenti inondazioni.
La maggior parte dei prigionieri si ammalò di polmonite e tubercolosi e la loro detenzione nel campo era minacciata,oltre che dal controllo delle guardie,dalla scarsità di cibo,e dalle malattie anche dalla presenza massiccia di scorpioni e serpenti molto numerosi nella zona.