LETTERE ITALIANE DAI BALCANI

Anpi3Roma
4 min readJun 1, 2023

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#criminifascisti #farememoria

«Abbiamo distrutto tutto da cima a fondo senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano soltanto di muoversi tiriamo senza pietà e chi muore muore.»

Soldato italiano in una lettera inviata a casa il 1º luglio 1942

E. Collotti, L’occupazione nazista in Europa, Roma, Editori Riuniti, 1964, p. 543.

“..un mio caporale che era andato al seguito di queste colonne, mi narrò al suo ritorno — ed io lo redarguii aspramente — che avevano appiccato il fuoco ad una casupola dalla quale erano stati sparati dei colpi d’arma da fuoco. Non si erano fidati di entrare temendo di trovarvi dei partigiani; invece dentro c’erano due donne anziane e ammalate che non avevano potuto mettersi in salvo e furono arse vive.»

Sergente capo-radiotelegrafista Amelio Martello

G. Scotti e L. Viazzi, L’inutile vittoria: la tragica esperienza delle truppe italiane in Montenegro, Milano, Mursia, 1998, p. 130.

«Noi abbiamo l’ordine di uccidere tutti e di incendiare tutto quel che incontriamo sul nostro cammino, di modo che contiamo di finirla rapidamente.»

Soldato italiano in una lettera inviata a casa

E. Collotti, L’occupazione nazista in Europa, Roma, Editori Riuniti, 1964, p. 543.

“Ho avuto modo..di assistere alla fucilazione di 50 ribelli…è una cosa terribile,ma non puoi fare a meno di godere….è sempre ancora troppo poco far loro saltar le cervella e squarciare la loro pancia e le loro membra a raffiche di mitraglia.”

Vittorio Gorresio,corrispondente di guerra dai Balcani,nel suo diario

Giacomo Scotti “Bono Italiano “p.209

“Si catturarono tutti gli uomini validi,nelle case,nei boschi,dovunque si trovarono:risultarono in numero di 70 circa.Poi si procedette a un giudizio sommario;il risultato;quattordici uomini condannati a morte(…)Per non impegnare molta truppa,si era deciso di fucilarli in tre gruppi(…)Ci siamo.Si dispose il plotone.Domando al medico,giovanissimo, pallido come i morituri,le bende:non le aveva.Dico al comandante del plotone,pure giovanissimo e sbiancato, di dare disposizioni precise ai soldati per non far soffrire oltre il bisogno i condannati:i soldati borbottano che non è il lro mestiere,che non si sa se quella gente è colpevole…Devo intervenire io che ho già la sola al collo e il crocifisso in mano,ad assicurarli che non hanno responsabilità,a pregarli che sparino bene,s eno li faranno soffrire di più,inutilmente(…) Mi tiro leggermente da parte:una scarica rabbiosa e quei cinque uomini stramazzano a terra con la preghiera stroncata sulle labbra(…)”

Padre Pietro Brignoli “Santa messa per i miei fucilati”

“ Nei rastrellamenti spesso si spara a casaccio,al minimo sospetto.Ognuno sfoga i propri istinti bestiali.Il 30 giugno abbiamo fatto una gran quantità di morti e di prigionieri,prima di mettere a ferro e fuoco tutto”

Gino Gheraldini Divisione Ferrara.Lettera inviata a casa

“Cara Tota,ora ti dirò nuovamente quale danno stiamo causando.Proprio oggi siamo tornati nello stesso accampamento in cui eravamo alcuni giorni fa,poiché siamo stati nuovamente tradotti in treno ad incendiare due villaggi dei ribelli.Non posso descriverti il macello che abbiamo fatto ed il bottino di abiti civili che abbiamo raccolto.Io,carico come un mulo,ho portato due abiti civili da sci ed ancora un paio di calzoni alla zuava,tre lenzuola,due cuscini,una borsa da studente nuova,due scarpe da donna,che staranno bene anche a te,ed inoltre due paia di calosce da donna,un paio di stivali da donna,due tovaglie e dodici grandi fazzoletti di seta da mettere in testa.(…) Fra tre giorni attaccheremo nuovamente qualche altro villaggio e dovrò vendere la merce che ho ad ogni costo.Non posso neppure spedirti un pacco.Anche gli ufficiali hanno sacchi pieni di mercanzia.ma lo sono ufficiali e se la fanno portare dai muli.”

Lorenzo Tamburini 25° Reggimento Fanteria.Lettera spedita il 9 luglio 1942 alla moglie Antonia

“Qui Angelina,non fa tanto freddo;non c’è neanche la neve ma neppure l’acqua potabile,perché loro hanno distrutto tutto;noi abbiamo l’ordine di uccidere tutti e di incendiare tutto quello che incontriamo sul nostro cammino,di modo che contiamo di finirla rapidamente…”

Ottavio Lucchetto 34° Reggimento Sassari.Lettera alla moglie Angelina 10 febbraio 1942

“Caro amico tu mi scrivi che fai la guerra alla pulci,mentre noi qui facciamo la guerra contro questa gente che è il popolo meno civilizzato e la canaglia comunista…bevono l’olio di ricino come acqua fresca e ne fuciliamo molti…”

Un soldato della 86°Compagnia scrive a Ippolito Raffael. 30 luglio 1941

Al Carissimo Camerata Fasolino

«Come son cierto saprete che mi trovo in terra di Dalmazia e proprio nella città di Spalato. Qui facciamo la guerra al Comunismo e non gli diamo pace poiché, escruso gli italiani, sono tutti comunisti e come son vili spesso ci fanno delle imboscate e a tradimento uccidono tanti nostri fratelli. Però quando ne prendiamo qualcuno li cambiamo i connotati tanto basti che anche pochi giorni orsono si andò a Sebenico e si fece il plotone di eseguzione e se ne fucilò ventisei e con buona soddisfazione a me tocò proprio il capo di tutti i comunisti della Croazia. Se avessi visto Fasolino che sciena tanto e che per aver tirato tanto bene che non ci fu bisogno dei colpo di grazia si ebbero molti elogi, e fra tanti quello dei governatore S.E. Bastianini».

Camicia Nera Ricci Guglielmo I Battaglione Squadristi Toscani.Lettera spedita ad non precisato camerata Fasolino

Nella foto un Ufficile italiano osserva un bambino ucciso nelle vicinanze di Gorazde nel 1943

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L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è un’associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista.