PER LORO NESSUN “GIORNO DEL RICORDO”

Anpi3Roma
1 min readFeb 6, 2022

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•LIBIA
Tra 40.00 e 80.000 morti per deportazione; 20.000 profughi su 800.000 abitanti
ETIOPIA
Tra i 300.000 e 730.000 morti
•SLOVENIA
12.000 morti e 40.000 deportati
•GRECIA
620 mila morti, di cui 360 mila deceduti per fame.
•ALBANIA
28.000 morti, 12.600 feriti, 43.000 deportati ed internati nei campi di concentramento, 61.000 abitazioni incendiate, 850 villaggi distrutti, 100.000 bestie razziate, centinaia di migliaia di alberi da frutto distrutti.

La mancata elaborazione dei propri crimini ha costituito parte della politica di stato italiana: delle 259 condanne a morte pronunciate in tutta Italia nel dopoguerra, 168 non sono state eseguite. Dei 5.594 condannati, 5.328 sono stati assolti o hanno beneficiato di un’amnistia in un secondo momento. Dopo 20 anni di fascismo, nel 1952 risultarono esserci solo 266 colpevoli di crimini di guerra. Nelle liste dei criminali di guerra della Commissione per i crimini di Guerra dell’ONU risultavano 1.200 italiani responsabili di massacri in Africa e in Europa. Lo storico Giorgio Rochat accusa l’Italia fascista di aver perseguito una politica del genocidio ma nessun responsabile del genocidio in Africa è mai stato condannato.

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L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è un’associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista.

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