ROMA 24 MARZO 1944

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11 min readMar 24, 2021

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ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE

La leggenda del «volantino» affisso per «esortare gli attentatori a costituirsi» è una diceria priva di fondamento, divenuta vera e propria falsificazione storica. Il comando tedesco non affisse nulla, né prima né dopo la strage delle Fosse Ardeatine. L’unica comunicazione ufficiale da parte nazifascista fu il tristemente famoso comunicato del 25 marzo 1944 con cui si rendeva noto di avere già eseguito la strage.

La sera del 23 marzo, il Comandante della Polizia e dei Servizi di Sicurezza tedeschi a Roma, tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, insieme al comandante delle Forze Armate della Wermacht di stanza nella capitale, Generale Kurt Mälzer, proposero che l’azione di rappresaglia consistesse nella fucilazione di dieci italiani per ogni poliziotto ucciso nell’azione partigiana, e suggerirono inoltre che le vittime venissero selezionate tra i condannati a morte detenuti nelle prigioni gestite dai Servizi di Sicurezza e dai Servizi Segreti. Il Colonnello Generale Eberhard von Mackensen, comandante della Quattordicesima Armata — la cui giurisdizione comprendeva anche Roma — approvò la proposta.

Si racconta che quando a Hitler venne comunicata la notizia dell’uccisione dei militari, quella sera, egli reagì ordinando la distruzione totale di Roma. Successivamente, gli imputati accusati del massacro, dopo la guerra, testimoniarono come Hitler avesse perlomeno espresso parere pienamente favorevole al piano di Kappler e Mälzer. Tuttavia, altre prove storiche portano a pensare che Hitler abbia perso presto interesse per tutta la questione, lasciando la decisione finale al Colonnello Generale Alfred Jodl, in quel momento Comandante del Personale Operativo degli Alti Comandi delle Forze Armate (Oberkommando der Wehrmacht, or OKW).

Qualunque fosse il livello di coinvolgimento da parte di Hitler, il Maresciallo Albert Kesselring, Comandante in Capo dell’Esercito schierato a Sud, presumibilmente interpretò la reazione iniziale di Hitler come segno del suo appoggio e della sua autorizzazione alla rappresaglia proposta subito dopo l’attentato.

Il giorno seguente, 24 marzo 1944, militari della Polizia di Sicurezza e della SD in servizio a Roma, al comando del Capitano delle SS Erich Priebke e del Capitano delle SS Karl Hass, radunarono 335 civili italiani, tutti uomini, nei pressi di una serie di grotte artificiali alla periferia di Roma, sulla via Ardeatina. Le Fosse Ardeatine, che originariamente facevano parte del sistema di catacombe cristiane, vennero scelte per poter eseguire la rappresaglia in segreto e per occultare i cadaveri delle vittime.

Priebke e Hass avevano ricevuto l’ordine di selezionare le vittime tra i prigionieri che erano già stati condannati a morte, ma il numero di prigionieri in quella categoria non arrivava ai 330 necessari alla rappresaglia.

Per questa ragione, gli ufficiali della Polizia di Sicurezza selezionarono altri detenuti, molti dei quali arrestati per motivi politici, insieme ad altri che o avevano preso parte ad azioni della Resistenza, o erano semplicemente sospettati di averlo fatto. I Tedeschi aggiunsero al gruppo già selezionato per il massacro anche 57 prigionieri ebrei, molti dei quali erano detenuti nel carcere romano di Regina Coeli. Per raggiungere la quota necessaria, essi rastrellarono anche alcuni civili che passavano per caso nelle vie di Roma. Il più anziano tra gli uomini uccisi aveva poco più di settant’anni, il più giovane quindici.

Quando le vittime vennero radunate all’interno delle cave, Priebke e Hass si accorsero che ne erano state selezionate erroneamente 335 invece che le 330 previste dall’ordine di rappresaglia. Le SS però decisero che rilasciare quei 5 prigionieri avrebbe potuto compromettere la segretezza dell’azione e quindi decisero di ucciderli insieme agli altri.

I prigionieri selezionati furono condotti all’interno delle grotte con le mani legate dietro la schiena. Già prima di raggiungere il luogo dell’esecuzione, Priebke e Hass avevano deciso di non utilizzare il metodo tradizionale del plotone di esecuzione; invece, agli agenti incaricati dell’eccidio venne ordinato di occuparsi di una vittima alla volta e di spararle da distanza ravvicinata, in modo da risparmiare tempo e munizioni. Gli ufficiali della polizia tedesca portarono quindi i prigionieri all’interno delle fosse, obbligandoli a disporsi in file di cinque e a inginocchiarsi, uccidendoli poi uno a uno con un colpo alla nuca.

Mentre il massacro continuava, i militari tedeschi cominciarono a obbligare le vittime a inginocchiarsi sopra i cadaveri di quelli che erano già stati uccisi per non sprecare spazio.

Quando il massacro ebbe termine, Priebke e Hass ordinarono ai militari del genio di chiudere l’entrata delle fosse facendola saltare con l’esplosivo, uccidendo così chiunque fosse riuscito per caso a sopravvivere e seppellendo allo stesso tempo i cadaveri.

Dopo la fine della guerra le autorità alleate processarono alcuni dei responsabili dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine.

Nel 1945, un tribunale inglese processò il Generale von Mackensen e il generale Mälzer per la parte avuta nel massacro e li condannò a morte. Entrambi fecero appello per ridurre la pena e vinsero. Von Mackensen venne rilasciato nel 1952. Mälzer invece morì in prigione quello stesso anno.

Nel 1947, un tribunale britannico riunito a Venezia condannò a morte il Maresciallo Kesselring sia per l’eccidio, sia per aver incoraggiato l’uccisione di civili. Nel 1952, tuttavia, Kesselring fu graziato.

Nel 1948, un tribunale militare italiano condannò anche Herbert Kappler all’ergastolo per il ruolo avuto nell’eccidio. Nel 1977, la moglie di Kappler riuscì a far fuggire il marito, malato terminale di cancro, da un ospedale prigione a Roma e a farlo tornare in Germania. Le autorità dell’allora Repubblica Federale Tedesca si rifiutarono di estradare Kappler a causa della sua salute ed egli morì l’anno seguente.

Erich Priebke trascorse i mesi immediatamente successivi alla fine della guerra prigioniero degli Inglesi, ma riuscì poi a fuggire e a rifugiarsi in Argentina, dove visse per quasi cinquant’anni da uomo libero. Nel 1994, durante un’intervista con il giornalista dell’ABC, Sam Donaldson, Priebke parlò apertamente del proprio coinvolgimento nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, dimostrando scarso rimorso per le proprie azioni. La trasmissione diede nuovo impeto all’azione di alcuni funzionari, sia in Argentina che in Italia, affinché il caso contro di lui e contro il suo collega e ufficiale delle SS Karl Hass venisse riaperto. Nel 1995 le autorità giudiziarie italiane e tedesche collaborarono per facilitare l’estradizione di Priebke in Italia.

Nonostante alcune udienze preliminari avessero giudicato il reato prescritto, Priebke e Hass vennero alla fine processati in Italia, nel 1997. Il tribunale italiano condannò entrambi, Priebke a quindici anni e Hass a dieci, ma a causa degli anni già trascorsi in prigione, Hass venne liberato subito e la condanna a Priebke fu ridotta. Priebke e il suo avvocato si appellarono e, come risultato, la corte d’appello militare italiana iniziò un nuovo processo nel 1998, al termine del quale Priebke venne condannato all’ergastolo. Quindici anni più tardi, nell’ottobre del 2013, mentre sta scontando la pena agli arresti domiciliar, Priebke muore.

Il luogo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, alla periferia di Roma, è oggi monumento nazionale in ricordo delle vittime.

Ecco l’elenco delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine:

Agnini Ferdinando — Studente di medicina

Ajroldi Antonio — Maggiore dell’Esercito.

Albanese Teodato — Avvocato.

Albertelli Pilo — Professore di filosofia.

Amoretti Ivanoe — Sottotenente in servizio permanente effettivo.

Angelai Aldo — Macellaio.

Angeli Virgilio — Pittore.

Angelini Paolo — Autista.

Angelucci Giovanni — Macellaio.

Annarumi Bruno — Stagnino.

Anticoli Lazzaro — Venditore ambulante.

Artale Vito — Tenente Generale d’artiglieria.

Astrologo Cesare — Lucidatore.

Aversa Raffaele — Capitano dei Carabinieri.

Avolio Carlo — Impiegato (S.A.L.B.)

Azzarita Manfredi — Capitano di cavalleria.

Baglivo Ugo — Avvocato.

Ballina Giovanni — Contadino.

Banzi Aldo — Impiegato.

Barbieri Silvio — Architetto.

Benati Nino — Banchista.

Bendicenti — Avvocato.

Berardi Lallo — Manovale.

Bernabei Elio — Ingegnere delle Ferrovie dello Stato.

Bernardini — Commerciante.

Bernardini Tito — Magazziniere.

Berolsheimer Aldo — Commesso.

Blumstein Giorgio Leone — Banchiere.

Bolgia Michele — Ferroviere.

Bonanni Luigi — Autista.

Bordoni Manlio — Impiegato.

Bruno Dl Belmonte Luigi — Proprietario.

Bucchi Marcello — Geometra.

Bucci Bruno — Disegnatore.

Bucci Umberto — Impiegato.

Bucciano Francesco — Impiegato.

Bussi Armando — Impiegato delle Ferrovie dello Stato.

Butera Gaetano — Pittore.

Buttaroni Vittorio — Autista.

Butticé Leonardo — Meccanico.

Calderari Giuseppe — Contadino.

Camisotti Carlo — Asfaltista.

Campanile Silvio — Commerciante.

Canacci Ilario — Cameriere.

Canalis Salvatore — Professore di lettere.

Cantalamessa Renato — Falegname.

Capecci Alfredo — Meccanico.

Capozio Ottavio — Impiegato postale.

Caputo Ferruccio — Studente.

Caracciolo Emanuele — Regista e tecnico cinematografico.

Carioli Francesco — Fruttivendolo.

Carola Federico — Capitano d’aviazione.

Carola Mario — Capitano di fanteria.

Casadei Andrea — Falegname.

Caviglia Adolfo — Impiegato.

Celani Giuseppe — Ispettore capo dei servizi annonari.

Cerroni Oreste — Tipografo.

Checchi Egidio — Meccanico.

Chiesa Romualdo — Studente.

Chiricozzi Aldo Francesco — Impiegato.

Ciavarella Francesco — Marinaio.

Cibei Duilio — Falegname.

Cibei Gino — Meccanico.

Cinelli Francesco — Impiegato.

Cinelli Giuseppe — Portatore ai mercati generali.

Cocco Pasquale — Studente.

Coen Saverio — Commerciante.

Conti Giorgio — Ingegnere.

Corsi Orazio — Falegname

Costanzi Guido — Impiegato.

Cozzi Alberto — Meccanico.

D’Amico Cosimo — Amministratore teatrale.

D’Amico Giuseppe — Impiegato.

D’Andrea Mario — Ferrovie.

D’Aspro Arturo — Ragioniere.

De Angelis Gerardo — Regista cinematografico.

De Carolis Ugo — Maggiore dei Carabinieri.

De Giorgio Carlo — Impiegato.

De Grenet Filippo — Tenente e agente del SIM.

Della Torre Odoardo — Avvocato.

Del Monte Giuseppe — Impiegato.

De Marchi Raoul — Impiegato.

De Nicolo Gastone — Studente.

De Simoni Fidardo — Operaio.

Di Capua Zaccaria — Autista.

Di Castro Angelo — Commesso.

Di Consiglio Cesare — Venditore ambulante.

Di Consiglio Franco — Macellaio.

Dl Consiglio Marco — Macellaio.

Di Consiglio Mosè — Commerciante.

Di Consiglio Salomone — Venditore ambulante.

Di Consiglio Santoro — Macellaio.

Di Nepi Alberto — Commerciante.

Di Nepi Giorgio — Viaggiatore.

Di Nepi Samuele — Commerciante.

Di Nola Ugo — Rappresentante di commercio.

Diociajuti Pier Domenico — Commerciante.

Di Peppe Otello — Falegname ebanista.

Di Porto Angelo — Commesso.

Di Porto Giacomo — Venditore ambulante.

Di Porto Giacomo — Venditore ambulante.

Di Salvo Gioacchino — Impiegato.

Di Segni Armando — Commerciante.

Di Segni Pacifico — Venditore ambulante.

Di Veroli Attilio — Commerciante.

Di Veroli Michele — Collaboratore del padre commerciante.

Drucker Salomone — Pellicciaio.

Duranti Lido — Operaio.

Efrati Marco — Commerciante.

Elena Fernando — Artista.

Eluisi Aldo — Pittore.

Ercolani Giorgio — Tenente Colonnello dell’Esercito e agente del SIM.

Ercoli Aldo — Pittore.

Fabri Renato — Commerciante.

Fabrini Antonio — Stagnino.

Fano Giorgio — Dottore in scienze commerciali.

Fantacone Alberto — Dottore in legge.

Fantini Vittorio — Farmacista.

Fatucci Sabato Amadio — Venditore ambulante.

Felicioli Mario — Elettrotecnico.

Fenulli Dardano — Maggior Generale

Ferola Enrico — Fabbro.

Finamonti Loreto — Commerciante.

Finocchiaro Arnaldo — Elettricista.

Finzi Aldo — Agricoltore.

Fiorentini Valerio — Autista meccanico.

Fiorini Fiorino — Maestro musica.

Fochetti Angelo — Impiegato.

Fondi Edmondo — Impiegato commerciante.

Fontana Genserico –Tenente dei Carabinieri, dottore in giurisprudenza.

Fornari Raffaele — Commerciante.

Fornaro Leone — Venditore ambulante.

Forte Gaetano — Commerciante.

Foschi Carlo — Commerciante.

Frasca Celestino — Muratore.

Frascà Paolo — Impiegato.

Frascati Angelo — Commerciante.

Frignani Giovanni — Tenente Colonnello dei Carabinieri

Funaro Alberto — Commerciante.

Funaro Mosè — Commerciante.

Funaro Pacifico — Autista.

Funaro Settimio — Venditore ambulante.

Galafati Angelo — Pontarolo.

Gallarello Antonio — Falegname ebanista.

Gavioli Luigi — Impiegato.

Gelsomini Manlio — Medico.

Gesmundo Gioacchino — Professore di lettere.

Giacchini Alberto — Assicuratore.

Giglio Maurizio — Dottore in legge.

Gigliozzi Romolo — Autista.

Giordano Calcedonio — Corazziere.

Giorgi Giorgio — Ragioniere.

Giorgini Renzo — Industriale.

Giustiniani Antonio — Cameriere.

Gorgolini Giorgio — Ragioniere.

Gori Gastone — Muratore.

Govoni Aladino — Capitano dei granatieri.

Grani Umberto — Tenente Colonnello dell’Aeronautica.

Grieco Ennio — Elettromeccanico.

Guidoni Unico — Studente.

Haipel Mario — Maresciallo dell’Esercito.

Iaforte Domenico — Calzolaio.

Ialuna Sebastiano — Agricoltore.

Imperiali Costantino — Rappresentante di vini.

Intreccialagli Mario — Calzolaio.

Kereszti Sandor — Ufficiale.

Landesman Boris — Commerciante.

La Vecchia Gaetano — Ebanista.

Leonardi Ornello — Commesso.

Leonelli Cesare — Avvocato.

Liberi Epidemio — Industriale.

Lioonnici Amedeo — Industriale.

Limentani Davide — Commerciante.

Limentani Giovanni — Commerciante.

Limentani Settimio — Commerciante.

Lombardi Ezio — Impiegato.

Lopresti Giuseppe — Dottore in legge.

Lordi Roberto — Generale dell’Aeronautica.

Lotti Giuseppe — Stuccatore.

Lucarelli Armando — Tipografo.

Luchetti Carlo — Stagnaro.

Luna Gavino — Impiegato delle Poste.

Lungaro Pietro Ermelindo — Sottufficiale di Pubblica Sicurezza.

Lunghi Ambrogio — Asfaltista.

Lusena Umberto — Maggiore dell’Esercito.

Luzzi Everardo — Metallurgico.

Magri Mario — Capitano d’artiglieria.

Manca Candido — Brigadiere dei Carabinieri.

Mancini Enrico — Commerciante.

Marchesi Alberto — Commerciante.

Marchetti Duilio — Autista.

Margioni Antonio — Falegname.

Marimpietri Vittorio — Impiegato.

Marino Angelo — Piazzista.

Martella Angelo

Martelli Castaldi Sabato — Generale dell’Aeronautica.

Martini Placido — Avvocato.

Mastrangeli Fulvio — Impiegato.

Mastrogiacomo Luigi — Custode del ministero delle Finanza.

Medas Giuseppe — Avvocato.

Menasci Umberto — Commerciante.

Micheli Ernesto — Imbianchino.

Micozzi Emidio — Commerciante.

Mieli Cesare — Venditore ambulante.

Mieli Mario — Negoziante.

Mieli Renato — Negoziante.

Milano Raffaele — Viaggiatore.

Milano Tullio — Impiegato.

Milano Ugo — Impiegato.

Mocci Sisinnio

Montezemolo Giuseppe — Colonnello dei Carabinieri e agente del SIM.

Moretti Augusto

Moretti Pio — Contadino.

Morgano Santo — Elettromeccanico.

Mosca Alfredo — Elettrotecnico.

Moscati Emanuele — Piazzista.

Moscati Pace — Venditore ambulante.

Moscati Vito — Elettricista.

Mosciatti Carlo — Impiegato.

Napoleone Agostino — Sottotenente di vascello della Marina.

Natali Celestino — Commerciante.

Natili Mariano — Commerciante.

Navarra Giuseppe — Contadino.

Ninci Sestilio — Tramviere.

Nobili Edoardo — Meccanico.

Norma Fernando — Ebanista.

Orlandi Posti Orlando — Studente.

Ottaviano Armando — Dottore in lettere.

Paliani Attilio — Commerciante.

Pappagallo Pietro — Sacerdote.

Pasqualucci Alfredo — Calzolaio.

Passarella Mario — Falegname.

Pelliccia Ulderico — Carpentiere.

Pensuti Renzo — Studente.

Pepicelli Francesco — Maresciallo dei Carabinieri.

Perpetua Remo — Rigattiere.

Perugia Angelo — Venditore ambulante.

Petocchi Amedeo

Petrucci Paolo — Professore di lettere.

Pettorini Ambrogio — Agricoltore.

Piasco Renzo — Ferroviere.

Piattelli Cesare — Venditore ambulante.

Piattelli Franco — Commesso.

Piattelli Giacomo — Piazzista.

Pierantoni Luigi — Medico.

Pierleoni Romolo — Fabbro.

Pignotti Angelo — Negoziante.

Pignotti Umberto — Impiegato.

Piperno Claudio — Commerciante.

Piras Ignazio — Contadino.

Pirozzi Vincenzo — Ragioniere.

Pisino Antonio — Ufficiale di marina.

Pistonesi Antonio — Cameriere.

Pitrelli Rosario — Meccanico.

Polli Domenico — Costruttore edile.

Portieri Alessandro — Meccanico.

Portinari Erminio — Geometra.

Primavera Pietro — Impiegato.

Prosperi Antonio — Impiegato.

Pula Italo — Fabbro.

Pula Spartaco — Verniciatore.

Raffaeli Beniamino — Carpentiere.

Rampulla Giovanni — Tenente Colonnello.

Rendina Roberto — Tenente Colonnello d’artiglieria.

Renzi Egidio — Operaio.

Renzini Augusto — Carabiniere.

Ricci Domenico — Impiegato.

Rindone Nunzio — Pastore.

Rizzo Ottorino — Maggiore dell’Esercito.

Roazzi Antonio — Autista.

Rocchi Filippo — Commerciante.

Rodella Bruno — Studente.

Rodriguez Pereira Romeo — Tenente dei Carabinieri.

Romagnoli Goffredo — Ferroviere.

Roncacci Giulio — Commerciante.

Ronconi Ettore — Contadino.

Saccotelli Vincenzo — Falegname.

Salemme Felice — Impiegato.

Salvatori Giovanni — Impiegato.

Sansolini Adolfo — Commerciante.

Sansolini Alfredo — Commerciante.

Savelli Francesco — Ingegnere.

Scarioli Ivano — Bracciante.

Scattoni Umberto — Pittore.

Sciunnach Dattilo — Commerciante.

Semini Fiorenzo — Sottotenente di vascello della Regia Marina.

Senesi Giovanni — Esattore istituto di assicurazioni.

Sepe Gaetano — Sarto.

Sergi Gerardo — Sottotenente dei Carabinieri Reali.

Sermoneta Benedetto — Venditore ambulante.

Silvestri Sebastiano — Agricoltore.

Simoni Simone — Generale.

rimosso su cortese richiesta di familiare della Vittima

Sonnino Gabriele — Commesso.

Sonnino Mosè — Venditore ambulante.

rimosso su cortese richiesta di familiare della Vittima

Spunticchia Antonino — Meccanico.

Stame Nicola Ugo — Artista lirico.

Talamo Manfredi — Tenente Colonnello dei Carabinieri Reali.

Tapparelli Mario — Commerciante.

Tedesco Cesare — Commesso.

Terracina Sergio — Commesso.

Testa Settimio — Contadino.

Trentini Giulio — Arrotino.

Troiani Eusebio — Mediatore.

Troiani Pietro — Venditore ambulante.

Ugolini Nino — Elettromeccanico.

Unghetti Antonio — Manovale.

Valesani Otello — Calzolaio.

Vercillo Giovanni — Impiegato.

Villoresi Renato — Capitano dell’Esercito.

Viotti Pietro — Commerciante

Vivanti Angelo — Commerciante.

Vivanti Giacomo — Commerciante.

Vivenzio Gennaro

Volponi Guido — Impiegato.

Wald Pesach Paul

Wald Schra

Zaccagnini Carlo — Avvocato.

Zambelli Ilario — Telegrafista

Zarfati Alessandro — Commerciante.

Zicconi Raffaele — Impiegato.

Zironi Augusto — Sottotenente di vascello della Marina.

12 Salme non identificate

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L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è un’associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista.

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